Sogno o bi-sogno?
Io sogno moltissimo.
Me ne rendo conto ogni volta che mi sveglio la notte, per dare sfogo a un bisogno impellente e, a fatica, mi costringo a distogliermi dalla realtà virtuale in cui sono immersa, nel profondo del mio sonno.
E scrivo i miei sogni, li scrivo subito!
Non ridete: io ho un quaderno in bagno, con l’occorrente, che mi è indispensabile (un paio di occhiali sbilenchi e una penna) e lì …seduta sulla tazza del water… metto blu su bianco (io preferisco la penna blu, ma non è importante) e sto lì, ancorando i miei sogni.
Così mi rendo conto, rileggendoli nel tempo, quanto – a intervalli alterni – si ripresentino alcuni standard.
Possono esserci dei periodi. Ricordate il famoso pittore Pablo, che aveva un “Periodo blu” e un “Periodo Rosa”?
Ecco! Io ho il “Periodo delle scale”…
… scale che salgono a chiocciola; scale che scendono in stretti pioli di ferro; scale con ringhiera; scalinata di marmo senza protezioni; scaletta stretta e angusta in posti bui; scale che si bloccano sotto una botola chiusa e pesante;
Oppure “Periodo dell’acqua”…
…acqua: mare limpido e calmo con sfumature azzurrissime e trasparenti; rigagnoli stretti e lenti che scorrono tra le erbacce di un ruscello; io che con la mia auto finisco in un corso pieno d’acqua tumultuosa e rischio di annegare; io su un enorme nave da crociera, tutta sola, arrivo in un porto che è troppo piccolo per poter attraccare.
E così via…
E voi?